21.6 – 13.7.2019
A certain bloom, a cura di Paola Paleari, è la prima personale in Italia dell’artista svedese Kristina Bengtsson. Abbracciando le nozioni di romanticismo, tempo, natura e artificio attraverso l’uso di fotografia, scultura, scrittura e suono, la mostra presenta una selezione di lavori – in origine realizzati individualmente e in momenti diversi – che qui si uniscono in un concerto di voci orchestrate per l’occasione.
La fotografia Untitled è il punto di partenza dell’intera mostra. L’immagine raffigura l’angolo cottura in un’istituzione artistica in Svezia, dove lo sportello di un forno a microonde riflette in parte un poster di Luciano Pavarotti appeso sulla parete opposta. L’interno spoglio e luminoso offre un contesto dissonante, quasi surreale, agli occhi magnetici, scuri e profondi del tenore, che sembrano fissarci. L’immagine si pone come spunto per una riflessione sul conflitto esistente tra emozioni personali e strutture sociali. La sensazione di “conoscere” Pavarotti potrebbe essere comune a molti di noi; tuttavia, ciò con cui ci relazioniamo è di fatto un’iconografia costruita attorno alla sua voce stentorea e alla sua personalità carismatica. Nel tentativo di colmare questa lacuna, o in un commento sulla rappresentazione solamente parziale del tenore modenese in quanto essere umano, Bengtsson dà voce a un Pavarotti eternamente intrappolato nello stesso luogo nella serie di testi Microwave Monologues. Verona è conosciuta come la città natale di due simboli celebri in tutto il mondo: l’Arena, che ospita spettacoli d’opera di larga scala e dove Pavarotti si esibì più volte, e il balcone di epoca rinascimentale, dove si dice che Giulietta fu corteggiata da Romeo. Entrambe le località attraggono migliaia di turisti e fungono da scenografia per una fuga temporanea dalla realtà in un mondo di sogni ed emozioni; offrendo un esempio concreto di come storia e leggenda spesso si sovrappongano. Nella serie di sculture che conferisce il titolo alla mostra, Bengtsson esplora lo spazio residuo tra le categorie razionali prestabilite che adottiamo per orientarci nella nostra vita quotidiana. Lo fa trasformando una forma banale – quella di uno stivale di gomma in due taglie standard, una femminile e una maschile – in una figura poetica che funge da vaso per una selezione di piante, erbe e fiori che crescono spontaneamente nello spazio urbano. “Una rosa, anche se la chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo”, dice Giulietta, sottintendendo che il modo in cui definiamo le cose non dovrebbe influenzare ciò che sono realmente.
La collisione tra natura e artificio è resa esplicita in Time is smiling at you: le stampe circolari che appaiono come orologi da parete sono in realtà la fotografia di una traccia lasciata sulla sabbia da un ramoscello spezzato mosso dal vento. Questa semplicissima “appropriazione empirica” operata da Bengtsson rispecchia il meccanismo alla base della concezione del tempo; ossia, la riduzione di un’entità organica con caratteristiche qualitative in un’unità astratta con caratteristiche quantitative.
Flower Alarm, un’opera collaborativa di Bengtsson e Paleari, approfondisce lo scontro tra la gestione razionale della natura e il suo valore tangibile e sensuale. L’opera è una sveglia digitale basata sull’”horologium florae” inventato dal botanico svedese Carolus Linnaeus nel 1751: un orologio floreale in cui determinate specie di fiori sono disposte in base all’ora in cui i petali si aprono o si chiudono. La sveglia è installata su uno smartphone e le 24 suonerie che segnano le 24 ore del giorno sono i nomi botanici dei fiori di Linneus interpretati da una cantante lirica.
Attraverso una serie di gesti semplici e ipotesi sussurrate, A certain bloom vuole ricordarci che gli interstizi tra efficienza e libertà di azione, codificazione e spontaneità sono a nostra disposizione per essere scoperti ed apprezzati.
Kristina Bengtsson (1979) è un’artista nata a Lund, attualmente di base a Copenaghen. Lavora con la fotografia, la scultura e il testo. Avendo la sociologia come principale area di interesse, Bengtsson fa spesso uso di oggetti quotidiani ordinari e trascurati che, accanto a riferimenti culturali pop, attivano un impegno critico intorno alle dinamiche di rappresentazione e comprensione.
www.kristinabengtsson.com
Paola Paleari (1984) è curatore, autore ed editore indipendente con sede a Copenaghen. La sua principale area di interesse è il linguaggio fotografico e le sue relazioni con la cultura contemporanea e le arti visive. Paleari si occupa anche dell’intersezione tra scrittura critica e creativa e spesso intreccia la critica d’arte con altre forme di narrazione.
www.paolapaleari.net
Flower Alarm è prodotto da Emailing While Intoxicated e vede la gentile partecipazione del mezzosoprano danese Johanne Højlund.
www.soundcloud.com/floweralarm